Questo
progetto, si rivolge proprio alla categoria protagonista del progetto e vuole
essere un incontro fra due correnti: la presa di coscienza e la gioia, che
partendo dalla comune sorgiva volontà di cambiamento arrivano allo stesso mare,
cioè il miglioramento auspicato delle condizioni spirituali, psichiche e quindi
fisiche dei fruitori del progetto.
Nella speranza di quello che Tommaso
d’Aquino diceva: “le persone vanno cambiate con la gioia”.
Patch Adams medico
statunitense ha introdotto uno specialissimo programma di medicina e filosofia
intitolato "Il senso dell'umorismo in medicina".
Nella
documentazione del suo programma di medicina e filosofia si legge: "I
vantaggi fisiologici e psicologici del sorriso sono stati tutti ampiamente
documentati. Questo programma riguarda i metodi per stimolare e utilizzare il
sorriso terapeutico in ambiente ospedaliero, nel modo più efficace".
Norman Cousin, ex redattore di Die
Saturday Review, sostiene di avere sconfitto un male incurabile utilizzando
come arma il sorriso (libro del 1979, Anatomia di una malattia).
Norman si era fatto portare tv,
proiettore e tutti i film comici prodotti nella storia del cinema e
rideva come un forsennato per tre, quattro, cinque ore al giorno.
Sorridendo anche i pensieri negativi un
poco si allentano, come se il solo atto fisico del sorridere inneschi una
chimica del benessere (la psico-neuroendocrino-immunologia ha analizzato
la questione in questi ultimi decenni).
Il sorriso innesca dei processi che
favoriscono il benessere del corpo e aiutano a realizzare un percorso di
autoguarigione e autocoscienza liberatoria.
Nella filosofia orientale esistono
tecniche di "respiro sorridente", descritte nell'interessante libro
"respirazione naturale" di Dennis Lewis (tecniche nuove edizioni).
I maestri taoisti da tempo riconoscono
che il sorriso ha il potere di contribuire alla trasformazione degli
atteggiamenti e delle energie.
Questo tipo di osservazioni li ha
portati a praticare quello che Mantak Chia definisce il «sorriso interiore».
Con questo esercizio si impara a portare
il sorriso direttamente all'ínterno di organi, tessuti e ghiandole e in tutto il corpo fisico.
In un recente studio scientifico
sull'attività regionale del cervello, due ricercatori hanno scoperto che il
sorriso volontario, di fatto, modifica l'attività regionale del cervello in
modo molto simile a quello del sorriso spontaneo.
Quindi le caratteristiche del progetto non potranno prescindere dal sorriso, dalla condivisione e dalla presa
di coscienza individuale rischiarata dall’esperienza collettiva del “cinema attivo”
che poi proponiamo dettagliatamente in tutte le sue fasi.
L’obiettivo di
coscientizzazione che si prefigge il progetto si propone un proseguimento in
tematiche inerenti anche l’aspetto della salute dell’anziano anche facendo
capire di più la tematica dell’Alzheimer.
Il fine è far
comprendere e comprendere insieme in uno scambio circolare fra operatori e
fruitori/utenti la realtà dell’anziano in tutte le sue varianti.
L’attivazione del progetto verrà
realizzata attraverso una serie di incontri finalizzati a scoprire le tappe che
in maniera graduale rendono completa la vita dell’anziano.
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