giovedì 16 maggio 2013

ATTENZIONE SUL GRUPPO E SUL PROBLEMA:



Questo progetto, si rivolge proprio alla categoria protagonista del progetto e vuole essere un incontro fra due correnti: la presa di coscienza e la gioia, che partendo dalla comune sorgiva volontà di cambiamento arrivano allo stesso mare, cioè il miglioramento auspicato delle condizioni spirituali, psichiche e quindi fisiche dei fruitori del progetto.
Nella speranza di quello che Tommaso d’Aquino diceva: “le persone vanno cambiate con la gioia”.
Patch Adams medico statunitense ha introdotto uno specialissimo programma di medicina e filosofia intitolato "Il senso dell'umorismo in medicina".
Nella documentazione del suo programma di medicina e filosofia si legge: "I vantaggi fisiologici e psicologici del sorriso sono stati tutti ampiamente documentati. Questo programma riguarda i metodi per stimolare e utilizzare il sorriso terapeutico in ambiente ospedaliero, nel modo più efficace".
Norman Cousin, ex redattore di Die Saturday Review, sostiene di avere sconfitto un male incurabile utilizzando come arma il sorriso (libro del 1979, Anatomia di una malattia).
Norman si era fatto portare tv, proiettore e tutti i film comici prodotti nella storia del cinema e rideva come un forsennato per tre, quattro, cinque ore al giorno.
Sorridendo anche i pensieri negativi un poco si allentano, come se il solo atto fisico del sorridere inneschi una chimica del benessere (la psico-neuroendocrino-immunologia ha analizzato la questione in questi ultimi decenni).
Il sorriso innesca dei processi che favoriscono il benessere del corpo e aiutano a realizzare un percorso di autoguarigione e autocoscienza liberatoria.

Nella filosofia orientale esistono tecniche di "respiro sorridente", descritte nell'interessante libro "respirazione naturale" di Dennis Lewis (tecniche nuove edizioni).

I maestri taoisti da tempo riconoscono che il sorriso ha il potere di contribuire alla trasformazione degli atteggiamenti e delle energie.

Questo tipo di osservazioni li ha portati a praticare quello che Mantak Chia definisce il «sorriso interiore».
Con questo esercizio si impara a portare il sorriso direttamente all'ínterno di organi, tessuti e ghiandole e in tutto il corpo fisico.

In un recente studio scientifico sull'attività regionale del cervello, due ricercatori hanno scoperto che il sorriso volontario, di fatto, modifica l'attività regionale del cervello in modo molto simile a quello del sorriso spontaneo.

Quindi le caratteristiche del progetto non potranno prescindere dal sorriso, dalla condivisione e dalla presa di coscienza individuale rischiarata  dall’esperienza collettiva del “cinema attivo” che poi proponiamo dettagliatamente in tutte le sue fasi.

L’obiettivo di coscientizzazione che si prefigge il progetto si propone un proseguimento in tematiche inerenti anche l’aspetto della salute dell’anziano anche facendo capire di più la tematica dell’Alzheimer.
Il fine è far comprendere e comprendere insieme in uno scambio circolare fra operatori e fruitori/utenti la realtà dell’anziano in tutte le sue varianti.

L’attivazione del progetto verrà realizzata attraverso una serie di incontri finalizzati a scoprire le tappe che in maniera graduale rendono completa la vita dell’anziano.

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